Le nuove esigenze del turismo

L’APPENNINO E LE NUOVE ESIGENZE DEL TURISMO: UN’OCCASIONE DA NON SPRECARE

di Alessandro Tebaldi

L’ Appennino, ed in particolare quello che gravita nel comprensorio bianco del Cimone, si trova in una fase cruciale: quella della Maturità. Una fase in cui si è ormai raggiunta un’alta specializzazione dei prodotti e si sono impiegate ingenti risorse, anche pubbliche, per lo sviluppo ed aggiornamento dei meccanismi dell’accoglienza in direzione delle esigenze manifestate dalla domanda. E’ proprio in questo momento che occorre decidere se ringiovanire e dare nuovo slancio e opportunità al turismo o andare verso una fase di stagnazione e di crisi della destinazione.

In tal senso dobbiamo pienamente utilizzare la nuova opportunità rappresentata dalla legge Regionale 4 del marzo 2016, che riforma integralmente le norme che regolano e incentivano la promozione e promo-commercializzazione turistica. La nuova legge impone un innovativo cambio di prospettiva: si passa da una promozione incentrata sul prodotto turistico (neve, mare, città d’arte…) ad una promozione che ha il suo focus nella destinazione turistica (Appennino, Costa, Via Emilia…). Questo avrà un immediato riflesso sulla pianificazione delle campagne di promozione che dovranno sempre più essere di area vasta, mettendo in rete territori ed operatori.

Al di là della situazione contingente indotta dalla perdurante crisi economica che l’intero Paese italia sta vivendo, occorre riflettere sul fatto che la saturazione e l’usura delle risorse, l’insorgere di altre destinazioni concorrenti, un calo della qualità dell’immagine, le difficoltà d’accesso, hanno portato verso un’ interruzione nella crescita del numero di visitatori, dando inizio ad una fase di contrazione degli arrivi.

Per contrastare il fenomeno ed avviare una politica di ringiovanimento del territorio occorre attuare equilibrate politiche di salvaguardia per il mantenimento della destinazione, individuando la corretta strategia delle politiche di insediamento, la creazione di nuove attrazioni artificiali ( aree divertimento, aree sportive… ) e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali che non sono state sufficientemente valorizzate in precedenza, per raggiungere nuove modalità di fruizione del prodotto offerto.

La competenza gestionale degli operatori e la collaborazione tra settore pubblico e privato assumono così una crescente importanza nei confronti di una rivitalizzazione della commercializzazione della destinazione Appennino per il richiamo di un numero di visitatori adeguato alle nostre potenzialità.

E’ l’Appennino, è il nostro territorio, la nostra destinazione turistica, il contenitore naturale delle risorse e delle attività che motivano ed inducono il turista alla scelta. Si rivela, quindi, fondamentale continuare ad investire nelle strutture ricettive, nelle infrastrutture e negli impianti, con particolare riguardo a quelli del comparto bianco. Altrettanto importante è utilizzare nel modo corretto gli edifici storici e le tante emergenze architettoniche di pregio; tutelare ed esaltare i suggestivi luoghi naturali; esaltare le tradizioni e le tipicità rendendo il soggiorno nei nostri luoghi un’ esperienza appagante, un ricordo piacevole, da rivivere e di cui parlare con gli amici.

I soggetti economici sono costantemente chiamati a prendere decisioni economiche, i bilanci sono fattori primari nella pianificazione delle attività sia per i soggetti Pubblici sia per i soggetti Privati, con i proventi realizzati gli operatori pianificano l’offerta in funzione delle esigenze individuali. Tutte queste decisioni richiedono numerose informazioni e la qualità delle decisioni dipende dalla qualità dell’informazione. Occorrerà, perciò, creare i presupposti per garantire che le decisioni vengano prese nelle sedi in cui sono disponibili le informazioni più complete e di area più vasta del singolo ambito comunale, pianificando insieme, pubblico e privato, ciascuno per la sua sfera di competenza, un’organizzazione che avvii politiche di destination e marketing management nell’ottica di una qualificazione dell’intero Appennino.

Infrastrutture e servizi pubblici, offerta e prodotti turistici, qualificazione e strumenti per un’elevata professionalità devono essere i temi portanti per fronteggiare insieme la domanda di mercati sempre più esigenti, che richiedono elevati livelli di creatività, organismi di commercializzazione specializzati, nuovi e continui investimenti, progetti di ricerca e sviluppo e dove sono necessarie sempre più competenze.

Le strutture turistiche appenniniche di piccola e media dimensione non possono rimanere concorrenziali erogando solamente servizi di tipo monoaziendale. Occorrono sempre di più forme di cooperazione, che si basino sull’integrazione di settori affini all’interno della catena di creazione di valore turistico, affinchè queste aziende possano rispondere alle necessarie esigenze di sviluppo, innovazione e investimento e possano promuoversi anche sui mercati esteri.